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Mondově
Museo della ceramica palazzo fauzone di germagnano piazza maggiore 1 – mondově (cn)

Le terre di paolo spinoglio e le parole di beppe fenoglio - langhe e resistenza

Mondově, Museo della ceramica palazzo fauzone di germagnano piazza maggiore 1 – mondově (cn) dal 27/04/2022 fino al 28/08/2022 ( Ingresso: compreso nel biglietto di ingresso al museo )

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La mostra Le terre di Paolo Spinoglio e le parole di Beppe Fenoglio - LANGHE E RESISTENZA presso il MOMUC - Museo della Ceramica di Mondovì è stata prorogata al 28 agosto 2022.

Il 2022 è l’anno del centenario della nascita dello scrittore Beppe Fenoglio e, nello spesso tempo, il ventennale della scomparsa dello scultore Paolo Spinoglio. Il progetto ha come fine quello di far conoscere la storia di un territorio attraverso due esponenti della cultura piemontese, che hanno trattato temi comuni con due tipi di approcci molto diversi, seppur in qualche modo simili.

La mostra fa dialogare due uomini molto dissimili tra di loro: entrambi hanno avuto un interesse nei confronti di due temi, in particolare modo, che sono stati loro molto cari: il territorio delle Langhe e gli esseri umani durante la guerra. L’idea del progetto nasce da una scultura dedicata a Beppe Fenoglio realizzata per il Comune di Mango da Paolo Spinoglio nel 1993.

“Il gruppo di tre figure plasmato - spiega Raffaelle Mirandola vedova dell’artista e presidente dell’Associazione Paolo Spinoglio - in terra rossa di Castellamonte rappresenta con sorprendente espressività la drammaticità della guerra partigiana, storia di reduci, di partigiani mai rassegnati, di giovani apocalittici. Le ragioni della guerra giusta e ingiusta, del combattere, il valore della vita e della morte, le scelte difficili e inevitabili che ogni partigiano ha dovuto affrontare, le storie durissime di lotta in una terra poco generosa come le Langhe sono temi che sempre hanno destato interesse e toccato profondamente l’animo inquieto di Paolo. Ne sono prova le sculture, i disegni, i bozzetti, ispirati alla “guerra”, intesa come dolore, violenza, disperazione, realizzati nei primi anni ‘90, primo fra tutti il Monumento alla Resistenza dedicato a Beppe Fenoglio, installato nel comune di Mango”.


In collaborazione con l’Associazione Acribia e l’Associazione Paolo Spinoglio inizialmente la mostra era suddivisa in due sedi a Mondovì con l’esposizione delle opere scultoree al Museo della Ceramica e delle opere grafiche presso il Liber, nuovo polo culturale che comprende anche il Museo della Stampa. La scelta di esporre in due spazi espositivi era nata per creare un collegamento con ognuna delle sedi che le ospita. Il trait d’union è la terra: quella usata da Paolo Spinoglio per le sue sculture e quella descritta nei suoi lavori e nelle parole di Fenoglio.

Tuttavia, fino al 28 agosto sarà possibile visitare le sole opere scultoree presso il Museo della Ceramica realizzate dall’artista. I soggetti rappresentati sono legati al tema agricolo e collinare: sono esposte le sculture dei mestieri e dei 12 mesi, un chiaro omaggio a Benedetto Antelami, scultore del “Ciclo dei mesi” per il Battistero di Parma, capolavoro romanico-gotico edificato fra il XII e il XIII secolo e, in parallelo, saranno allestite opere legate al tema della guerra, dei partigiani, delle fucilazioni, delle esplosioni.

“Mai come oggi, nel difficile contesto in cui stiamo vivendo, descrivere il mondo dell’agricoltura in Langa - spiega il curatore Ermanno Tedeschi - e quello della Resistenza ai giovani è fondamentale per conoscere le proprie terre e le proprie radici e per portare avanti una Memoria, che pian piano ha bisogno di nuovi testimoni per essere tramandata. Niente come la terra, sia essa plasmata e cotta, che descritta a parole, può raccontare, soprattutto ai ragazzi, un mondo che non c’è più e che non dovrebbero mai dimenticare”.

L’iniziativa vuole unire e legare gli eventi organizzati da vari soggetti e varie discipline, proponendo un'interdisciplinarità trasversale, che unisca musei, artisti, fondazioni e associazioni.

“Tra gli obiettivi primari di un museo proiettato nell’accrescere il benessere della collettività - specifica Christiana Fissore, direttrice del Museo della Ceramica - vi è quello di rileggere la lezione del proprio passato, ritornare alle ragioni fondative della propria comunità. Con questa iniziativa, attraverso un processo di osmosi e connessione con i valori fondamentali del proprio territorio, il museo diventa il luogo e lo strumento per la sintesi di preziosi intrecci poetici, relazionali e interdisciplinari”.

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