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Stanze condivise

Cormano , Via dall'occo 1 dal 11/03/2023 fino al 22/03/2023 ( Gratis )

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Sabato 11 marzo alle ore 17,30 presso il centro culturale artistico Click Art, si inaugura la doppia personale di pittura STANZE CONDIVISE di Gregorio Giuranna e Gianmaria Lafranconi presentazione a cura di Angelo De Boni

Questa esposizione ha in sé il fascino e mistero della sperimentazione. I due artisti protagonisti, oltre che essere amici, hanno in comune la formazione, la cultura artistica e la sperimentazione
Giuranna e Lafranconi abitano entrambi la stanza artistica dell'empirismo e poi pur rientrando nei loro siti abituali, trascinano ognuno con sé stesso, la condivisione appena maturata.
Il primo, Gregorio Giuranna, dopo l’esperienza al NABA, dove ha lavorato molto sul figurativo, ad un certo punto si è sentito soffocato da questa espressione pittorica e sebbene non la ripudia, oggi si sente uomo/artista libero nella libertà dell’informale, nell’esperimento del polimaterico, nella gestione del colore nell’astrattismo e diventa artista nuovo, rinato, rivitalizzato, egli continua a sperimentare passando anche attraverso il gesso, la malta, il cemento, ancorando ancor più le sue convinzioni che l’arte è un percorso che si sviluppa e cresce sempre più attraverso nuove esperienze tecniche. Le sue opere, osservandole, ci fanno “vedere” la sofferenza che si prova nelle sperimentazioni, auspicando un risultato che, comunque, non soddisfa mai l’artista, che pretende sempre più da sé stesso
Ma la stessa “filosofia del fare”, le stesse convinzioni, le ha anche il secondo “amico di stanza”, cioè Gianmaria Lafranconi che dice “ IL PASSATO è una fonte ricca dal quale attingere, un passato strutturato, una base sulla quale costruire…..Un passato che non ha mai avuti un inizio perché c’è sempre stato verso un futuro che è infinito”. Anch’egli passato attraverso il NABA, compie passi verso l’astrattismo con sperimentazioni attraverso Collages Strutturali o utilizzando il Torchio Calcografico. Per Lafranconi il passato è dunque una pietra miliare su cui misurare e percorrere una strada che porta necessariamente verso il futuro, passando attraverso le forche caudine della sperimentazione, sono le montagne lariane che gli permettono di “prendere una vacanza” quando fa collages sul mare. Sembrano due aspetti diversi della stessa persona, ma in realtà si intersecano l’un l’altro quando, guardando la sua produzione, resti annichilito nell’osservare l’attenzione certosina della composizione.
I due artisti condividono, come dicevo, studi e cultura, ma ancor più di tutto questo l’idea, la gioia, la granitica idea che senza la sofferenza che genera nuovi esperimenti, l’arte, quella vera, non può crescere.
Angelo De Boni



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