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Venezia
Palazzo albrizzi-capello associazione culturale italo-tedesca (acit), cannaregio 4118, venezia

Opening: secret spaces 2025

Opening: secret spaces 2025
Venezia, Palazzo albrizzi-capello associazione culturale italo-tedesca (acit), cannaregio 4118, venezia il 26/06/2025 ( Gratis )

SECRET SPACES - BORDERS ART FAIR 2025
26 giugno – 10 luglio 2025
Palazzo Albrizzi-Capello, Venezia
ITSLIQUID Group, in collaborazione con ACIT Venezia – Associazione Culturale
Italo-Tedesca, è lieta di annunciare l’inaugurazione di SECRET SPACES, secondo
appuntamento di BORDERS ART FAIR 2025, che si terrà a Palazzo Albrizzi-Capello a
partire dal 26 giugno 2025. La mostra sarà visitabile fino al 10 luglio, in concomitanza con
la 19ª Biennale di Architettura di Venezia.
Il concept di SECRET SPACES indaga le contaminazioni tra arte, cultura, identità fisiche e
sociali nel mondo contemporaneo, offrendo un’esperienza immersiva nei complessi
labirinti della nostra coscienza. Il corpo umano è inteso come un sistema in continua
trasformazione, un canale comunicativo capace di connetterci ad altri corpi e spazi per
percepire la realtà che ci circonda, con un linguaggio proprio e infiniti modi di espressione.
Attraverso la rottura dei confini tradizionali tra corpo e spazio, tra individuo e collettivo, gli
artisti creano dimensioni ibride per scoprire nuove sfaccettature della realtà, spingendosi
oltre la definizione convenzionale del sé. In questa esplorazione si inserisce la fotografia di
Stuart Cashmore, che invita lo spettatore ad una meditazione visiva sulle geometrie
spesso trascurate dell’ambiente urbano. Strutture architettoniche, scale, arredi pubblici e
riflessi si trasformano in composizioni astratte, in cui la linea tra forma e funzione si
dissolve, e l’ordinario si fa straordinario.
In “Hybrid Collapse”, Gellb Spitsyn esplora i confini tra corpo, spazio e percezione,
offrendo una riflessione potente sull’identità nell’era della governance algoritmica.
Attraverso video-loop ipnotici, l’artista mette in scena figure postumane guidate da codici
piuttosto che da istinti, in rituali che evidenziano come i sistemi di controllo abbiano
sostituito l’esperienza organica. Le sue opere si trasformano in architetture simboliche di
disincarnazione e potere estetico, costruendo una mitologia digitale della soggettività
ibrida.
Le opere di Katrin Neudeck si muovono tra percezione persoanle e realtà esterna,
esplorando la profondità emotiva attraverso un linguaggio sensoriale e viscerale. Le sue
pitture materiche, ricche di contrasti e stratificazioni, diventano narrazioni tattili che parlano
di vulnerabilità, giustizia e connessione. Il corpo umano si fa contenitore e traduttore di
esperienze vissute, aprendo spazi dove la verità personale si fa voce universale, in una
comunicazione che trascende la parola per parlare direttamente ai sensi.
Nel lavoro di Haddad Heydari, invece, il corpo si trasforma in strumento di percezione e
risonanza, rivelando come identità, memoria e spazio si intrecciano attraverso il suono e il
linguaggio. L’ approccio interdisciplinare dell’artista, radicato nella poesia persiana antica e
nella composizione contemporanea, dà vita a paesaggi sonori immersivi in cui i confini tra
individuo e collettività svaniscono. Voce e musica si intrecciano in un dialogo continuo,
dando forma a territori emotivi in cui coscienza e appartenenza si ridefiniscono. Il corpo
diventa luogo fluido e frammentato anche nella ricerca dell’artista lituano Tomas
Lagunavicius, che crea spazi ibridi dove percezione, memoria e linguaggio visivo sono in
continua evoluzione, in cui identità e pensiero si rivelano attraverso strutture modulari,
codici cromatici e frammentazioni visive. Le sue opere invitano lo spettatore a sostare
nell’incertezza, in una dinamica continuità tra razionalità e intuizione, tecnica ed emozione.
Infine, il corpo è studiato come ponte tra l’individuo e l’universo anche nelle opere di Oad
Siebensee, le quali esplorano l’architettura spirituale dell’identità, partendo dall’idea che
solo un’anima pura e centrata possa accedere alle dimensioni più alte dell’esistenza.
Attraverso un linguaggio artistico intimo e contemplativo, Siebensee costruisce spazi sacri
in cui l’io si dissolve nell’eterno.
OPENING
26 giugno 2025 | 18:00
Palazzo Albrizzi-Capello
Associazione Culturale Italo-Tedesca (ACIT), Cannaregio 4118, Venezia
Orari di apertura | lunedì – venerdì: 09.30 – 17.30



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