Mondovì
Via sant'agostino 24
Tra sogno e magia, pittura surreale e fantastica
Mondovì, Via sant'agostino 24 dal 20/12/2025 fino al 03/05/2026 ( Open: Euro 14,00 intero: Euro 12,00 ridotto 1: Euro 10,00 over 65, under 14, insegnanti, studenti universitari, giornalisti, guide turistiche, forze dell’ordine, accompagnatori persone con disabilità ridotto 2: Euro 8,00 abbonamento musei piemonte; torino+piemonte card, artsup cardvisitatori del museo della ceramica e museo civico della stampa gratuito bambini 0–5 anni persone con disab )
Entrare in “Tra Sogno e Magia” significa immergersi in un universo sospeso tra realtà e immaginazione, dove ogni opera diventa porta verso mondi simbolici, onirici e fantastici. Qui il confine tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo si dissolve, e l’arte si trasforma in esperienza sensoriale, emotiva e poetica.
Il viaggio comincia con i segni meditativi e incisivi di Alberto Abate. I suoi dipinti, come Nobilunio e Scilla e Cariddi, conducono lo spettatore in universi mitologici e cosmici, dove il gesto pittorico diventa narrazione e il simbolo prende vita. Accanto a lui, Lorenzo Alessandri tra i fondatori del movimento torinese Surfanta apre finestre sul sogno ed evocano ritualità, metamorfosi e atmosfere sospese tra reale e irreale.
Così come le atmosfere fantastiche di Colombotto Rosso, dove figure enigmatiche raccontano tensioni emotive e visioni surreali.
Parallelamente Stefano Di Stasio ci trasporta in mondi simbolici tra narrazione e poesia dialogando con l’ironia giocosa di Barni si manifestano gesti liberi che trasformano la pittura meraviglia.
Il Surrealismo internazionale rappresentato dal grande Salvador Dalí trasforma desiderio e sogno in forme monumentali e fragili come la scultura Space Elephant o l’arazzo Il Grande Masturbatore dialogando con l’irregolare André Masson, che con le sue opere traduce l’inconscio in segno e ritmo visivo.
Al pari di Man Ray che, presente attraverso opere iconiche come Cadeaux o le sue leggendarie fotografie ci apre ad altri aspetti del surrealismo di matrice concettuale apparentandosi cosi alla presenza di Vettor Pisani che, con il suo omaggio a Mereth Oppenheim, apre al versante ”poverista” che a Torino ebbe il suo luogo di elezione.
Completano il racconto visionario Leonor Fini e Matta, che ci conducono in spazi liquidi e metamorfici in cui anche il romano Stanislao Lepri entra trasportando lo spettatore, in mondi paralleli, sospesi tra simbolico e fantastico.
Le litografie di Marc Chagall e Mirò che fondono fiaba, memoria e lirismo, unendo poesia e sogno a linee e improvvisazioni, desunte dal surrealismo bretoniano di cui, le opere di Rufino Tamayo ci sorprendono con colori intensi e composizioni vigorose.
La memoria di Odilon Redon e Félicien Rops dai simbolismi raffinati si contrappongono alla presenza di una rarissima e iconica copertina di Minotaure espressamente realizzata da Diego Rivera rivista diretta da Andre Breton .
La creatività italiana si manifesta con straordinaria ricchezza attraverso opere Gianni Dova espresse da forme biomorfiche e tensioni materiche che ritroviamo anche in Ezio Gribaudo che rimanda ad una rilettura del mondo dechirichiano a cui fa da contraltare il effervescente mondo di Aldo Mondino che sorprende con ironia e concettualità al pari di Luigi Ontani che esplora simboli rituali e autorappresentazioni in opposizione al mondo semplice e innocuo ma magicamente espresso di Antonio Possenti.
Tra dipinti, disegni, arazzi, litografie e fotografie, ogni opera diventa tassello di un mosaico che unisce storia, immaginazione e poesia.
